La vita è composta da un ripetersi infinito di abitudini. Anche se, quella dei fuorisede conta, più che altro, "riti fortunati".
Soprattutto prima degli esami:
- c'è chi prende il caffè sempre nello stesso bar;
- chi si ri-ascolta ripetere compulsivamente;
- chi assilla i colleghi;
- chi chiede a chiunque "che domande ti ha fatto?";
- chi, al quarto anno fuori corso, si ostina ad indossare la stessa maglia della sessione fortunata del 2013..
Insomma, una compilation di speranze, o meglio, ansie ben assortite.
Ma oggi, che ci viene tolto perfino l'odiato caffe delle macchinette,
ci si ritrova disorientati in casa propria, con la sveglia alle nove, la lezione alle nove e cinque e..
Un click e ci siamo: ore a sentire parlare qualcuno che già di persona era soporifero.. figurarsi online.
Gli unici sprizzi di vita sono i commenti della chat, trash che nemmeno la D'Urso!
Appunti non ne parliamo, piuttosto l'esame lo farà il cane, che sembra interessarsi comunque più di noi..
Doveroso segno di rispetto va agli eroi dei nostri tempi: quelli obbligati ad accendere la webcam;
chissà se i prof si rendono conto di essere circondati da zombie virtuali?
Mentre prima, tra il sonno, l'apatia e la mancata dose di caffe mattutina si riuscivano a non notare i casi sociali in aula, oggi il digitale l'ha reso impossibile.
Una collezione che, in confronto, i casi umani incontrati dalla propria coinquilina sembrano Brad Pitt.
1)Leccaculo: non mancano mai.
Li si riconosce dai saluti, mentre tutti digitano al massimo un frettoloso "bouna gornata", loro si impegnano a farsi disprezzare dagli ultimi colleghi rimasti online, con:
"grazie per la splendida lezione, un'ottima giornata egregio professore".
2)Comici mancati: i leoni da tastiera dei buffoni.
Convinti di essere tutelati da uno schermo, continuano una sfilza di commenti no-sense su ogni argomento trattato dal prof. Spoiler: saranno gli stessi che si lamenteranno di essere presi di mira all'esame.
3)Influencer della banalità:
sulle loro stories non manca una sola giornata di lezione, ben fotografata con la tazza di thè davanti, il gatto, le penne e gli evidenziatori stabilo cromaticamente allineati. Poi gli chiedi cos'ha spiegato e loro ti rispondono con un selfie.
4) Gli imbranati:
riempiono il 70% delle lezioni con starnuti, "MAMMAA!" e "che noia" e nemmeno se ne accorgono! Nei casi più esilaranti attivano anche la webcam regalando apparizioni che ai deboli di cuore costano molto..
Sarà forse un tentativo di liberarsi del prof?
5) I finti imbranati:
come sopra, ma non per sbaglio. Sono i geni che pensano di darla a bere se fanno finta di bloccarsi durante un esame perchè non sanno la risposta. Peccato che se si sente il cane che abbaia, o la madre che strilla, il tutto è poco credibile.
6) I Dj e festaioli:
sentendo la mancanza delle serate in discoteca, allietano le orecchie dei colleghi con pezzi degni del miglior DJ di Catanzaro. Per quanti invece vivono lo stare a casa come un ritorno all'infanzia, non mancano nemmeno le sigle dei cartoni più amati:
vuoi mettere chiudere la lezione con l'orso nella casa blu?
I migliori avranno il riconoscimento più importante del mondo musicale: l'apprezzamento di un professore 60enne, con annesso 18.
Ma guardiamo il lato positivo, dal pc non si sente più l'odore di chi non si lava.. Chi l'avrebbe detto che un giorno ci saremmo trovati a ri-considerare perfino quella puzza, pur di tornare con i nostri colleghi in carne ed ossa!
Le lezioni, i casi umani, gli esami, i professori, le pagine da studiare.. ciò che compone un'università è sempre lo stesso. Ciò che fa di uno studente un fuorisede no.
In fondo, per questo non abbiamo scelto di fare un'università telematica. Siamo partiti da casa per necessità e coraggio, oggi siamo tornati per paura ma sicuramente non per voglia.
Ma bisogna fare di necessità virtù, cosi era il detto, no? E quante virtù si sviluppano in quarantena!
No, non sto parlando della pizza fatta in casa o del workout giornaliero; nemmeno del dare esami senza poter trovare i libri.. anche se quello è più un miracolo.
La virtù sta nell'ostinarsi a continuare i "riti" di sempre:
- prendere virtualmente il caffe con i colleghi prima della lezione
- sfogare l'ansia pre-esame, anche se solo sui gruppi whatsapp
- brindare in videochiamata per un 18
- festeggiare la laurea come il traguardo tanto sudato che è, anche senza una folla attorno, per il momento.
Non importa quanto tempo passa, quanti esami non daremo in questa sessione, con che media usciremo da questa quarantena, importa la media che ordineremo al bar quando tutto questo sarà finito!
Importa che ci sarà un bar, ci saranno i colleghi e ci sarà la solita vita di cui riprenderemo a lamentarci presto!
Compresa la puzza in aula.